UNA CORONA DI SPINE PER DANILO KIŠ, ita
UNA CORONA DI SPINE PER DANILO KIŠ, ita
саиздаваштво са Oltre il Mare из Рима, превела Мила Михајловић, друго издање, 2023, 20 х 24,5 цм, 164 стр., броширан повез, латиница, ISBN 978-86-519-2768-6
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Sebbene sia morto da più di tre decenni (morì a Parigi nel 1989 e fu sepolto nel Vicolo dei Cittadini Meritevoli nel Cimitero Nuovo di Belgrado), Kiš è ancora un vessillo, altamente elevato, del pensiero letterario moderno. Ora i lettori italiani, tra l'altro, anche grazie al libro di M. Pavlović, faranno l’incontro con Kiš come con un uomo che proviene dal futuro. Alle generazioni presenti e a quelle future, Kiš ha qualcosa da dire, sia con la sua vita che con la sua opera (Ljubiša Rakić). Così scrive l’uomo la cui penna è stata immersa nell'inchiostro che poi si è tinto rosso sangue (Benjamin Bilh Rubinstein). Ci sono narratori migliori di Danilo, ma non maestri di stile migliori di lui (Josif Brodsky). Egli era un miracoloso connubio, uno scrittore assai radicato ma, nello stesso tempo, pienamente cosmopolita (Susan Sontag). Danilo è un vecchio giovane alto, pettinato come una nuvola, chiaroveggente come un profeta, ingenuo come un bambino, ardito come una giovane aquila e uno che scriveva come respirava (Claude Roy). L' opera di Kiš è una specie di Sacra Rappresentazione del delirio del secolo, del suo grumo di sangue, fango e menzogna, impastati con le lacrime delle vittime: milioni di vittime di cui egli è l'inesorabile e disperato testimone. Kiš ha rappresentato con potenza poetica l'immane totalitarismo della storia contemporanea, incubo dantesco e surreale, nel suo iperrealismo e nella sua razionalizzazione esasperata (Claudio Magris). La tragedia della Jugoslavia è più facilmente comprensibile attraverso i libri di Kiš (Pierre Bourdieu). Finalmente una panoramica completa dell’opera di Danilo Kiš. Il modo giusto perché un'opera complessa sia illuminata da tutti i suoi lati e si protegga – da sola – da difensori e detrattori (Petar V. Arbutina). Kiš, che visse soffrendo e morì in una terribile agonia, ebbe giustizia postuma con una immensa fama mondiale. Il dialogo con il suo lavoro di diversi generi letterari continua e non ha fine (Mila Mihajlović). Con la sua ricerca poetologica, con il suo metodo letterario, Kiš rinnova al lettore odierno un precetto spesso inascoltato: la sintesi è l'atto finale, faticoso, ma liberatorio, dell'Io, è l'essenza del vero Sapere, ben lontano, dunque, dai clamori dell'opinione e dalle comodità di certo trasandato minimalismo (Fabrizio Rudi).